Piano di Sviluppo Rurale 2000 – 2006
Disposizioni attuative
Misura q (3.17)
Gestione
delle risorse idriche in agricoltura
La misura persegue
l’obiettivo di migliorare la gestione delle risorse idriche in agricoltura,
tenuto conto delle relazioni con l’ambiente, il territorio rurale e il
paesaggio agrario, con particolare riferimento alla salvaguardia della risorsa
idrica, alla razionalizzazione della gestione delle risorse idriche in
agricoltura, alla promozione del risparmio idrico e dell’utilizzo plurimo
delle acque e alla salvaguardia e valorizzazione del territorio rurale e del
paesaggio agrario.
Possono accedere agli aiuti previsti dalla misura:
-
i Consorzi di bonifica di I e di II grado e loro organismi associativi;
-
i Consorzi che abbiano adottato e pubblicato il programma provvisorio di
bonifica.
a)
Nuove realizzazioni e manutenzioni straordinarie di opere a servizio del
sistema idraulico-territoriale, comprensive di progettazione, finalizzate a
garantire la salvaguardia ambientale, la tutela e la valorizzazione del
territorio rurale e del paesaggio, tra cui:
-
vasche di laminazione;
-
bacini di fitodepurazione;
-
creazione di zone umide;
-
valorizzazione ambientale e ricreativa di strade alzaie;
-
ristrutturazione e valorizzazione di manufatti ed edifici idraulici con
valenza storica, culturale e/o paesaggistica;
-
applicazione di tecniche di ingegneria naturalistica;
-
recupero di fontanili.
b)
Nuove realizzazioni e manutenzioni straordinarie di opere idrauliche,
comprensive di progettazione, finalizzate alla salvaguardia e al razionale
utilizzo della risorsa idrica in termini qualitativi e di risparmio idrico e/o
all’utilizzo plurimo delle acque, tra cui:
-
interventi di riordino idraulico irriguo e/o di bonifica;
-
realizzazione e manutenzione straordinaria di canali (consolidamenti
spondali ed arginali, risezionamenti, impermeabilizzazioni, tombinature ecc.),
manufatti, impianti e opere di servizio;
-
realizzazione e manutenzione straordinaria di opere di captazione delle
acque sotterranee;
-
realizzazione e manutenzione straordinaria di impianti pluvirrigui;
-
modifiche di tracciato di canali esistenti;
-
utilizzo a fini irrigui delle acque di depurazione;
-
utilizzo di salti idraulici a scopi energetici.
c)
Realizzazione e sviluppo di sistemi e applicazione di tecnologie
innovative per la gestione, l’utilizzo e la salvaguardia della risorsa idrica,
comprensivi di progettazione, tra cui:
-
sistemi per l’automazione del funzionamento di opere idrauliche e per
il telecontrollo;
-
sistemi di telerilevamento;
-
sistemi per l’informatizzazione territoriale del catasto;
-
sistemi informativi geografici;
- applicazione di tecnologie avanzate per il risparmio energetico e/o l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
3.
ENTITÀ DEGLI AIUTI
Il
contributo è pari all’80% dell’importo ammesso a finanziamento per gli
interventi di cui alle lettere a) e b) e pari al 90% per gli interventi di cui
alla lettera c).
4.
CONDIZIONI DI AMMISSIBILITA’
Prerequisito
per l’ammissione al finanziamento degli interventi è che gli stessi rientrino
tra quelli previsti dai documenti di programmazione regionale e comprensoriali
in tema di bonifica, attualmente costituiti da: il programma regionale per la
bonifica e il riordino irriguo, i programmi provvisori di bonifica, i programmi
comprensoriali di bonifica e gli schemi previsionali triennali ex l.r. 59/84.
5.
LIMITI E DIVIETI
Gli
importi finanziabili devono essere compresi tra 50.000 e 1.000.000 di Euro.
Non
vengono finanziati interventi che comportino un aumento della Superficie Agraria
Utilizzata.
Non
vengono concessi contributi per opere già realizzate o i cui lavori siano
iniziati al momento della presentazione della domanda.
In via transitoria, per le domande presentate entro il 30 giorni dalla pubblicazione sul B.U.R.L. della presente circolare le spese ammissibili sono quelle effettuate dopo il 3/1/2000 (data di fatturazione).
La misura si applica al territorio classificato di bonifica sulla base dell’art.5 della l.r. 59/84 e successive modificazioni, ovvero nei Comuni elencati nell’allegato 3 del Piano di Sviluppo Rurale.
7.
PRIORITÀ
Per
la formulazione della graduatoria degli interventi finanziabili verranno seguiti
i criteri di seguito specificati, con l’applicazione dei relativi punteggi.
Punteggi
max
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
a1.
Caratteristiche del territorio gestito
10
-
Superficie gestita
-
Densità di popolazione
-
Incidenza delle aree urbanizzate
-
Caratteristiche dell’agricoltura
a2.
Problematiche idrauliche del territorio gestito
10
-
Rapporto tra superficie soggetta a scolo meccanico perenne e superficie
gestita
-
Rapporto tra superficie soggetta a scolo meccanico alternato e superficie
gestita
-
Rapporto tra superficie irrigua e superficie gestita
-
Incidenza degli scoli dei bacini pedemontani
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
b1.
Qualità degli elaborati progettuali
12
-
Chiarezza ed esaustività
-
Accuratezza
b2.
Innovatività del progetto
8
-
Adozione di tecniche realizzative innovative
-
Adozione di soluzioni progettuali innovative
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
c1.
Indirizzi della programmazione regionale
20
-
Soluzione di problematiche relative agli assetti idraulico-territoriali
-
Soluzione di problematiche dell’area territoriale
-
Soluzione di problematiche di difesa del suolo
c2.
Coinvolgimento di altri enti e istituzioni
10
-
Cofinanziamento
-
Accordi quadro, convenzioni etc.
-
Partecipazione alle gestione dell’opera
c3.
Tematiche generali prioritarie
10
-
Uso plurimo delle acque
-
Risparmio risorsa idrica
-
Tutela della qualità delle acque
-
Conservazione, riqualificazione e aggiornamento tecnologico dei sistemi
di bonifica
c4.
Applicazione di tecnologie innovative
10
-
Adozione di strumenti tecnologici avanzati
-
Uso di strumenti informatici
-
Presenza di sistemi di automazione, telecontrollo etc.
c5.
Salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio
10
-
Adozione di tecniche di bioingegneria
-
Salvaguardia e valorizzazione del paesaggio agrario
-
Multifunzionalità dell’intervento (idraulica, ricreativa, ambientale,
culturale)
Le
soglie minime per l’ammissibilità
dei progetti sono stabiliti in relazione ai tre gruppi di priorità nei seguenti
punteggi:
a.
Criteri riferiti al beneficiario
5
b.
Criteri riferiti al consenso sul progetto e agli elaborati progettuali
5
c.
Criteri riferiti all’intervento
20
8.
STRUMENTI E PROCEDURE DI ATTUAZIONE
Le domande per accedere ai contributi, redatte sul modello unico di
adesione al Piano di sviluppo rurale, devono pervenire al Protocollo della
Regione Lombardia presso la sede centrale o gli uffici periferici, a decorrere
dall’1 settembre 2000.
Alla
domanda, redatta per singolo progetto, deve essere allegato il relativo progetto
preliminare costituito almeno dai seguenti elaborati:
1.
relazione tecnico-illustrativa;
2.
studio di prefattibilità ambientale, ove necessario;
3.
indagini geologiche e idrogeologiche preliminari, ove necessario;
4.
planimetria generale e schemi grafici;
5.
prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza;
6.
calcolo sommario della spesa.
Inoltre
le richieste devono essere corredate della “Scheda Misura q (3.17)”. Infine
ogni richiedente deve presentare un elenco degli interventi previsti nel
triennio.
Nel
computo della spesa ammessa sono comprese le spese tecniche generali, nella
misura massima del 10% dell’importo dei lavori e di eventuali oneri per
espropri, e le spese relative alla redazione del piano di sicurezza e al
coordinamento della stessa nei cantieri di lavoro, nella misura massima del 3%
dell’importo dei lavori.
In
fase di rendicontazione finale le spese tecniche generali e le spese relative
alla sicurezza sono complessivamente riconosciute fino a un massimo del 12%
dell’importo dei lavori e di eventuali oneri per espropri e solo se
adeguatamente documentate.
Le
domande per il triennio 2002-2004, corredate di tutta la documentazione sopra
specificata, devono essere presentate entro il 15 febbraio 2001.
Eventuali
integrazioni allo schema triennale o nuove istanze possono essere presentate
entro il 15 febbraio di ogni anno, fino al 2004.
La
Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia provvede all'esame
istruttorio delle domande per il triennio 2002-2004 presentate dai richiedenti
entro il 15 febbraio 2001.
La
Direzione Generale Agricoltura, sulla base dell’istruttoria effettuata con
l’utilizzo delle priorità di cui al paragrafo 7, approva con atto formale la
graduatoria individuando altresì gli interventi finanziabili nel triennio e
stabilendo, per ogni annualità del triennio, la disponibilità finanziaria.
La stessa graduatoria viene utilizzata per il finanziamento di ulteriori progetti qualora si rendessero disponibili risorse finanziarie derivanti da rinunce, economie di spesa etc.
La
Direzione Generale Agricoltura, sulla base della graduatoria, comunica ad ogni
richiedente l’esito dell’istruttoria e le modalità di ricorso.
In
presenza di risorse finanziarie disponibili per la stessa finalità, la
Direzione Generale Agricoltura provvede all'aggiornamento della graduatoria con
le richieste presentate entro il 15 febbraio di ogni anno.
Entro 90 giorni consecutivi dalla data di ricevimento della comunicazione dell’esito positivo dell’istruttoria i beneficiari devono inoltrare il progetto esecutivo, corredato delle necessarie autorizzazioni e redatto secondo le norme vigenti in materia, al Servizio Tecnico Amministrativo Provinciale (STAP) competente per territorio e, per la provincia di Milano, alla Struttura Opere di genio civile e infrastrutture di interesse metropolitano della Direzione Generale Opere pubbliche, politiche per la casa e protezione civile.
Entro
60 giorni dalla data di ricevimento dei progetti esecutivi, il Servizio Tecnico
Amministrativo Provinciale (STAP) competente per territorio e, per la provincia
di Milano, la Struttura Opere di genio civile e infrastrutture di interesse
metropolitano della Direzione Generale Opere pubbliche, politiche per la casa e
protezione civile procede all’istruttoria tecnico-amministrativa e
all’emissione del parere di competenza.
Ricevuti i progetti esecutivi, corredati dal parere degli uffici sopra richiamati, la Direzione Generale Agricoltura predispone i decreti di concessione dei lavori, comprendenti tra l’altro:
·
il
quadro economico del progetto con l’importo della spesa ammessa e il relativo
contributo;
·
le
modalità di affidamento dei lavori;
·
il
termine per la conclusione dei lavori, la cui durata non può essere superiore a
24 mesi;
·
le
condizioni per la concessione di una eventuale e motivata proroga, di durata non
superiore a sei mesi;
·
le
modalità di erogazione del contributo.
Il
ricevimento del decreto di concessione dei lavori consente ai beneficiari di
procedere all’affidamento dei lavori e/o all’esecuzione degli interventi.
Per ottenere
l’anticipo, oltre al certificato di inizio lavori, gli Enti di diritto
pubblico sono tenuti a presentare, in luogo della fideiussione richiesta ai
beneficiari privati, gli atti formali, adottati dal proprio organo competente,
di approvazione dell’intervento richiesto e di assunzione di tutte le
obbligazioni conseguenti e necessarie alla realizzazione dell’intervento
stesso.
L’anticipo
viene erogato nella misura massima del 90% del contributo.
Entro
90 giorni dall’ultimazione dei lavori, il beneficiario è tenuto a presentare,
la contabilità finale allo STAP competente per territorio e, per la provincia
di Milano, alla Struttura Opere di genio civile e infrastrutture di interesse
metropolitano della Direzione Generale Opere pubbliche, politiche per la casa e
protezione civile. Tale contabilità, corredata del parere tecnico di
competenza, è inoltrata, entro 60 giorni, alla Direzione Generale Agricoltura
che provvede alle necessarie procedure per l’erogazione del saldo del
contributo.
8.6 Obblighi e sanzioni
L’inosservanza delle prescrizioni alle quali è subordinata la concessione dei contributi comporta la revoca dei benefici finanziari concessi e il recupero delle somme erogate.
8.7
Disposizioni transitorie
In
fase di prima applicazione delle presenti disposizioni e unicamente per gli
interventi da realizzarsi nell’anno 2001, la Direzione Generale Agricoltura
esamina i progetti contenuti negli schemi previsionali triennali 2000-2002,
pervenuti alla Regione Lombardia sulla base della deliberazione della Giunta
Regionale n. VI/48490 del 24 febbraio 2000, o inviati successivamente e comunque
entro il 30 settembre 2000. In ogni caso i richiedenti devono presentare domanda
di finanziamento redatta sul modello unico di adesione al Piano di sviluppo
rurale e corredata della “Scheda Misura q (3.17)”, entro il 30 settembre
2000.
Sulla
base di questi progetti la Direzione Generale Agricoltura provvede alla
formazione di una graduatoria valevole soltanto per l’anno 2001.
9.
RICORSI
Avverso
le comunicazioni di esiti dell’istruttoria sono esperibili alternativamente:
a)
ricorso gerarchico, ove ne ricorrano i presupposti, alla Direzione
Generale Agricoltura della Regione Lombardia entro 30 giorni dal ricevimento
della comunicazione;
b)
ricorso giurisdizionale al T.A.R. competente entro 60 giorni dal
ricevimento della comunicazione;
L’esame
del ricorso gerarchico deve concludersi entro 90 giorni dalla presentazione
dello stesso, salvo ulteriori comprovate necessità istruttorie da parte della
Amministrazione che dovranno essere comunicate all’interessato. La
presentazione del ricorso gerarchico interrompe i termini di presentazione del
ricorso giurisdizionale.
Avverso
gli esiti del ricorso gerarchico sono esperibili:
a)
ricorso giurisdizionale al T.A.R. competente entro 60 giorni dal
ricevimento della comunicazione dell’esito del ricorso gerarchico;
b)
ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dal
ricevimento della comunicazione dell’esito del ricorso gerarchico.
10.
CONTROLLI
Il controllo viene effettuato sul 100% degli interventi in fase istruttoria e di accertamento finale. Inoltre entro i primi 5 anni dall’ultimazione degli investimenti verrà effettuato il controllo a campione di almeno il 5% dei beneficiari per la verifica del mantenimento della funzionalità delle opere realizzate.