Piano
di Sviluppo Rurale 2000 – 2006
Disposizioni
attuative
Misura
f (2.6)
“misure
agroambientali“
La misura si articola nelle seguenti azioni:
·
azione 1 : produzione agricola integrata;
·
azione 2 : produzione agricola biologica;
·
azione 3 : produzioni vegetali estensive e riconversione dei seminativi al
regime sodivo;
·
azione 4 : miglioramento ambientale del territorio rurale;
·
azione 5 : salvaguardia delle razze animali minacciate di estinzione;
·
azione 6 : certificazione ambientale dell’azienda agricola;
AZIONE
1: produzione agricola integrata
Possono accedere a questa azione:
- le
imprese, singole o associate, titolari di partita I.V.A., iscritte presso
la Camera di Commercio al Registro delle Imprese - Sezione speciale
imprenditori agricoli o Sezione coltivatori diretti;
- le
cooperative agricole iscritte alla Sezione III dell'Albo prefettizio.
L'impegno ha una durata di 5
anni e si applica a tutta la SAU aziendale ad eccezione dei frutteti ed orti
familiari. Sono escluse dal regime d'aiuto le colture florovivaistiche ed i
vivai in genere. Le colture ortive in apprestamenti protetti possono
beneficiare del premio solo se coltivate in tunnel freddi.
L'impresa si assume obbligatoriamente i seguenti impegni:
- rispetto
dei disciplinari di produzione integrata approvati dalla D.G. Agricoltura
(utilizzo esclusivo dei prodotti fitosanitari ammessi, dei mezzi tecnici
previsti, ecc.);
- redazione
e rispetto del piano di concimazione aziendale e della scheda sintetica
annuale, secondo i criteri contenuti nei disciplinari di produzione,
effettuando un'analisi fisico-chimica georeferenziata del terreno, secondo
le metodiche ufficiali, all'inizio dell'impegno;
- rispetto,
per le colture erbacee, di un avvicendamento che preveda l'alternarsi di
almeno tre colture diverse nei cinque anni d'impegno; il ristoppio non è
ammesso; le eventuali eccezioni sono riportate nei singoli disciplinari di
produzione integrata e nel paragrafo "avvicendamenti" della
parte generale dei disciplinari;
- mantenimento
dell'inerbimento autunno-invernale, anche naturale, dell'interfila nei
frutteti, vigneti ed oliveti, ad eccezione dei primi tre anni nel caso di
nuovi impianti
- compilazione
ed aggiornamento puntuale del registro unico aziendale delle operazioni
colturali e dell'inventario di magazzino dei prodotti fitosanitari e dei
fertilizzanti
- verifica,
al massimo entro il secondo anno d'impegno ed una volta ogni 5 anni, delle
macchine operatrici per l'applicazione dei presidi fitosanitari
(atomizzatori e barre irroratrici) con realizzazione del controllo
funzionale presso i centri accreditati dalla D. G. Agricoltura della
REGIONE LOMBARDIA e conservazione in azienda della documentazione
rilasciata.
Oltre agli impegni
obbligatori e richiesti alla totalità dei produttori che aderiscono
all'azione, è prevista l'assunzione facoltativa di ulteriori impegni, cui
corrispondono premi supplementari.
AZIONE
2: produzione agricola biologica
Possono
accedere a questa azione:
- le
imprese, singole o associate, titolari di partita I.V.A., iscritte presso
la Camere di Commercio al Registro delle Imprese - Sezione speciale
imprenditori agricoli o Sezione coltivatori diretti;
- le
cooperative agricole iscritte alla Sezione III dell'Albo prefettizio.
L'azienda deve essere
iscritta all'Elenco Regionale degli Operatori Biologici o almeno avere
presentato notifica d'attività biologica ed aver ricevuto l'attestazione di
conformità da parte dell'Organismo di Controllo entro la data di
comunicazione ai beneficiari delle domande finanziate e richiesta di
documentazione.
L'impegno ha una durata di 5 anni e si applica a tutta la SAU aziendale.
La Superficie Agricola Utilizzata minima d'intervento per accedere all'azione
è di 1 ettaro per le colture erbacee o 0,5 ettari per le colture arboree.
Possono accedere ai premi previsti per la zootecnia biologica le aziende con
una superficie foraggera non inferiore a 3 ettari e una consistenza
dell'allevamento non inferiore a 6 UBA.
Gli impegni che l'impresa deve obbligatoriamente assumere sono:
- adottare
e mantenere i metodi di produzione definiti dal Reg. CEE 2092/91 e
successive modifiche ed integrazioni;
- rispettare,
per le erbacee, il programma di avvicendamento colturale previsto dal
Piano di Gestione Aziendale;
- rispettare
il programma di fertilizzazione previsto dal Piano di Gestione Aziendale
ed effettuare un'analisi fisico-chimica georeferenziata del terreno ogni
cinque anni
- verifica,
al massimo entro il secondo anno d'impegno ed una volta ogni 5 anni, delle
macchine operatrici per l'applicazione dei presidi fitosanitari
(atomizzatori e barre irroratrici) con realizzazione del controllo
funzionale presso i centri accreditati dalla D. G. Agricoltura della
REGIONE LOMBARDIA e conservazione in azienda della documentazione
rilasciata.
AZIONE
3: produzioni vegetali estensive e riconversione dei seminativi al regime
sodivo
Possono accedere a quest'azione:
- le
imprese, singole o associate, titolari di partita I.V.A., iscritte presso
la Camere di Commercio al Registro delle Imprese - Sezione speciale
imprenditori agricoli o Sezione coltivatori diretti;
- le
cooperative agricole iscritte alla Sezione III dell'Albo prefettizio;
Sono applicabili le seguenti tipologie d'intervento:
- (3.a)
Conversione dei seminativi annuali in prato permanente (in pianura e
collina);
- (3.b)
Mantenimento di prati permanenti e marcite (in pianura e collina);
- (3.c)
Mantenimento di prati permanenti in montagna;
- (3.d)
Mantenimento di prati-pascoli;
- (3.e)
Mantenimento e gestione dei pascoli.
Per la scelta della tipologia
d'intervento, sono considerati di montagna i terreni di aziende situate in
Comuni appartenenti a Comunità Montane ai sensi della l.r. 13/93 o
classificati come territorio montano ai sensi della l.r. 13/93, art.6, comma
3. Vengono invece considerati di collina i Comuni così classificati
dall'ISTAT.
L'impegno ha durata
quinquennale.
Le superfici aziendali non oggetto di premio per la misura f, devono essere
condotte secondo la normale Buona
Pratica Agricola (allegato 5 del Piano di Sviluppo Rurale).
Per la tipologia d'intervento (3.a) Conversione dei seminativi annuali in
prato permanente è ammissibile solo la superficie che, nell'anno precedente a
quello d'impegno, sia stata destinata a colture erbacee annuali.
Per la tipologia d'intervento (3.e) mantenimento e gestione dei pascoli, la
Superficie Agricola Utilizzata minima è di 10 ettari, per tutti gli altri
interventi è pari a 1ettaro.
Per la tipologia d'intervento (3.e) mantenimento e gestione dei pascoli il
periodo minimo di pascolamento deve essere di almeno 60 giorni; per periodi
inferiori non viene erogato il contributo.
Per la tipologia d'intervento (3.e) mantenimento e gestione dei pascoli il
piano di gestione del pascolo deve essere redatto da un tecnico iscritto
all'albo degli agronomi e forestali, periti agrari o agrotecnici.
Il richiedente deve avere la disponibilità dei terreni oggetto
dell'intervento per tutto il periodo d'impegno.
Sono esclusi i prati su cui vengono svolte altre attività (es. maneggi, campi
da golf, ecc.) anche se di pertinenza di aziende agrituristiche, aree di
pertinenza degli aeroporti o che siano comunque sottoposti a vincoli colturali
di tipo normativo, parchi o giardini.
Gli impegni cui obbligatoriamente l'impresa deve sottostare sono:
- eseguire,
a seconda delle tipologie d'intervento, il seguente numero di sfalci
l'anno:
(3.d) -Mantenimento di prati-pascoli almeno 1
(3.c) -Mantenimento di prati permanenti in montagna almeno 2
(3.b) -Mantenimento di prati permanenti e marcite (in pianura e collina)
almeno 3
(3.a) -Conversione dei seminativi annuali in prati permanenti almeno 3;
- rispettare,
per tutte le tipologie d'intervento, i limiti di fertilizzazione contenuti
nei disciplinari di produzione integrata approvati dalla D.G. Agricoltura;
- non
impiegare, per tutte le tipologie d'intervento, fitofarmaci e diserbanti;
- per
il mantenimento delle superfici a prato, eseguire tutte le operazioni di
cura e protezione del cotico che mirano ad ottenere una buona composizione
floristica ed al contenimento delle specie infestanti, come gli interventi
di erpicatura, rullatura, trasemina, fertilizzazione, ecc.;
- per
la tipologia (3.a) conversione dei seminativi annuali in prati permanenti,
effettuare la semina entro il 30 giugno del primo anno d'impegno su tutta
la superficie a premio, con un miscuglio di graminacee e leguminose di
lunga durata (almeno 3 differenti specie) secondo le indicazioni riportate
dai disciplinari di produzione;
- per
la tipologia (3.e) mantenimento e gestione dei pascoli rispettare il Piano
di gestione del pascolo;
- per
la tipologia (3.e) mantenimento e gestione dei pascoli, rispettare un
carico di bestiame compreso tra le 0,5 e le 1,4 UBA/ha;
- per
la tipologia (3.e) mantenimento e gestione dei pascoli utilizzare i
recinti elettrici; le deroghe sono riportate nella circolare attuativa;
- per
la gestione dei prati permanenti, dei pascoli e dei prati-pascoli
rispettare, le indicazioni fornite dai disciplinari di produzione.
AZIONE
4: Miglioramento ambientale del territorio rurale
Possono
accedere a questa azione:
- le
imprese, singole o associate, titolari di partita I.V.A., iscritte presso
la Camere di Commercio al Registro delle Imprese - Sezione speciale
imprenditori agricoli o Sezione coltivatori diretti;
- le
cooperative agricole iscritte alla Sezione III dell'Albo prefettizio;
- gli
enti pubblici, limitatamente ai terreni effettivamente disponibili
(comuni, enti gestori dei parchi, riserve naturali ecc.);
- le
aziende faunistico-venatorie solo per il tipo di intervento 4.g.
Sono applicabili le seguenti
tipologie d'intervento, tutte con impegno di durata quinquennale ad eccezione
della tipologia 4.g, il cui impegno è decennale:
- (4.a)
Mantenimento di siepi e filari;
- (4.b)
Costituzione di nuovi filari e/o di nuove siepi;
- (4.c)
Mantenimento di macchie e fasce alberate;
- (4.d)
Manutenzione dei fontanili;
- (4.e)
Rimodellamento delle rive e dei corsi d'acqua artificiali;
- (4.f)
Mantenimento delle sistemazioni idraulico agrarie e forestali;
- (4.g)
Ritiro dei seminativi per scopi naturalistici;
- (4.h)
Conservazione di ambienti agricoli ad alto valore naturale a rischio di
scomparsa presenti in aree protette;
- (4.i)
Costituzione e conservazione di aree riproduttive ed alimentari per la
fauna nei bacini di raccolta per l'acqua d'irrigazione;
- (4.l)
Altre tipologie d'intervento.
AZIONE
5: Salvaguardia delle razze animali locali minacciate di estinzione
Possono
accedere a questa azione:
- le
imprese, titolari di partita I.V.A., iscritte presso le Camere di
Commercio al Registro delle Imprese - Sezione speciale imprenditori
agricoli o Sezione coltivatori diretti;
- le
cooperative agricole iscritte alla Sezione III dell'Albo prefettizio;
- soggetti
non imprenditori agricoli.
L'impegno ha durata pari a 5
anni.
L'intera superficie aziendale, se non assoggettata anche alle azioni 1, 2, e
3, deve essere condotta secondo la normale Buona
Pratica Agricola (allegato 5 del Piano di Sviluppo Rurale).
L'allevamento deve essere ubicato nelle zone di origine e diffusione indicate
dalla regione e specificate nell'allegato
n. 8 del Piano di Sviluppo Rurale.
L'allevamento e i capi devono essere iscritti al Libro Genealogico (L.G.) o al
Registro Anagrafico (R.A.) della razza di appartenenza.
Nel caso delle razze caprine l'allevatore è tenuto ad allevare, tra quelle
locali minacciate di estinzione, unicamente quella per la quale ha richiesto
il premio.
L'allevamento deve essere registrato secondo le norme dell'Anagrafe Nazionale
del Bestiame (D.P.R. 317/96).
Gli impegni da assumere obbligatoriamente sono:
- allevare
in purezza nuclei di animali della razza oggetto di premio senza riduzione
del numero complessivo dei soggetti nel corso degli anni d'impegno;
- rispettare
tutti gli obblighi previsti dal Disciplinare del relativo Libro o Registro
ed in particolare:
· identificare e marcare i capi;
· tenere le registrazioni degli eventi riproduttivi, delle entrate e
delle uscite dei capi dall'allevamento;
- aderire
al "Piano di selezione o di mantenimento della variabilità genetica
ai fini della salvaguardia e del miglioramento della razza",
predisposto dalle organizzazioni degli allevatori che detengono il Libro o
il Registro;
- allevare
nell'ambito del gregge una sola delle razze caprine tra quelle da
salvaguardare.
Agenda 2000
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