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Zootecnia biologica

Esiste una normativa comunitaria (Regolamento UE n.1804/99 del 19 luglio 1999), che definisce tutta una serie di regole che l'allevatore deve seguire per poter definire i suoi prodotti:
"DA AGRICOLTURA BIOLOGICA".
L'allevatore deve inoltre aderire a un programma di controlli da parte di un Ente Certificatore, autorizzato dal Ministero.

Gli Enti Certificatori riconosciuti in Italia sono i seguenti:

  • AIAB: Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica
  • ASS: Associazione Suolo e Salute
  • BAC: Bioagricoop
  • CCPB: Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici
  • CDX: Codex
  • ECO: Ecocert Italia
  • IMC: Istituto Mediterraneo di Certificazione
  • QC&I: International Services s.a.s. Quality Assurance System
  • BIO: Bios
  • BZT*
  • INC*
  • IMO*
  • QCI*

* autorizzati nella sola provincia di Bolzano


Marchio europeo

Il Regolamento UE n. 1804/99 è abbastanza complicato, ma in sintesi detta i seguenti principi generali:
che l'allevamento biologico deve essere un allevamento legato alla terra e deve contribuire all'equilibrio degli ecosistemi, mantenendo rapporti di complementarietà tra terra, vegetali e animali
andrebbero preferite razze e tipi genetici autoctoni
è quindi previsto un carico massimo di animali /ettaro, che nel caso dei bovini da latte è di 2 vacche da latte/ha (apporto totale di N < 170 kg /ha/anno)
alimentazione: 
- tutti gli alimenti dovrebbero essere di provenienza biologica, ma fino al 2005 è prevista una deroga, per cui gli erbivori possono avere nella loro dieta fino al 10% di alimenti convenzionali (l'azienda deve quindi convertire tutta la campagna a produzione biologica);
- alcuni alimenti convenzionali sono proibiti (es.: certi sottoprodotti, farine animali, prodotti ottenuti da o.g.m., ...)
- la razione dei poligastrici deve prevedere almeno il 60% di foraggi (e non più del 40% di mangimi)
trattamenti veterinari:
- sono autorizzati senza restrizioni cure a base di estratti o essenze vegetali, fitoterapici, rimedi omeopatici;
- sono permessi un massimo di 3 trattamenti allopatici nel corso di un ciclo annuale di produzione
- i tempi di carenza sono il doppio di quelli rispettivamente previsti negli allevamenti convenzionali
origine animali: gli animali di partenza dovrebbero provenire da allevamenti biologici, per allevamenti già esistenti, i tempi di conversione  sono diversi a seconda della specie animale (6 mesi per i bovini da latte, 1 anno per gli altri bovini d'allevamento)
strutture
- tutti i mammiferi devono poter accedere a pascolo (ogniqualvolta le condizioni lo permettono)
- l'area di riposo a disposizione all'interno degli edifici deve essere coperta da lettiera di paglia o altro materiale naturale
- la superficie minima netta coperta per vacca da latte deve essere di 6 metri quadri (e 4,5 scoperta)